Blatta sibilante

Blatta Sibilante
o Fischiante del Madagascar

Origine: endemica del Madagascar.

Nome scientifico: Gromphadorhina portentosa

Si tratta di blatte di dimensioni più grandi del normale. I maschi in età adulta possono arrivare a misurare 8 centimetri, mentre le femmine di questa specie sono più grandi dei maschi e possono arrivare a misurare fino a 10 centimetri.  Alla nascita, i piccoli di blatta sibilante misurano tra i 6 e gli 8 millimetri e, crescendo, hanno una mutazione che li porta ad abbandonare al suolo la loro corazza. Questa specie di blatta non possiede ali.

La blatta sibilante, è anche detta fischiante e deve il suo nome alla peculiare capacità di trattenere aria nell’addome. In caso di necessità, per difendersi, la blatta sibila, emettendo un fischio in grado di spaventare, sorprendendoli, gli aggressori.

Le zampe della blatta fischiante sono dotate di ventose, che le consentono di scalare anche superfici lisce, e di una specie di rampone, spicula, per mantenersi salde al terreno e sulle pareti. Queste due peculiarità delle zampe le consentono di tirarsi fuori più o meno da ogni situazione.

Allevare le blatte fischianti

Particolare attenzione si dovrà tenere a questo aspetto se, come accade ormai di frequente in Italia, si decida di allevarle per diletto personale. Le caratteristiche delle zampe consentono infatti alla blatta sibilante di evadere facilmente dalle teche, se non si prendono le dovute accortezze.

Le dimensioni di questa specie di blatta sono notevoli, di conseguenza la teca, o box, che le dovrà contenere deve essere abbastanza capiente per consentire loro di muoversi. La teca dovrà consentire loro di respirare ma, come detto, di non uscire. Essendo in grado, come detto, di scalare le pareti lisce di una teca, è consigliato l’inserimento di una rete metallica, a trama fitta, tra la teca e il coperchio. Una rete utilizzata per le zanzariere può essere utile allo scopo. Questa impedirà sia alle blatte adulte sia alle neanidi, di uscire dalle fessure di areazione sul coperchio.

Di cosa si nutrono

Le blatte, in natura, mangiano frutta e vegetali in via di decomposizione ma, all’occorrenza, in un allevamento in cattività, possono essere nutrite con un mangime per animali qualsiasi. Le blatte infatti possono essere nutrite con le classiche crocchette per cani o gatti, ma anche con del mangime per pesci ai quali è possibile integrare frutta, verdura o anche del pane raffermo.

Come si riproducono

Si tratta di una specie ovipara, che cresce le uova nel suo addome per poi partorire quando le uova saranno dischiuse. Generalmente la cova conta tra i 20 e i 50 esemplari. Durante il periodo di cova, è possibile vedere come le femmine areino le ooteche fuori dal loro corpo. Funzione paragonabile a quella uterina nei mammiferi.

Le blatte possono riprodursi molto rapidamente e, come abbiamo appreso, in numero consistente. Se dovesse verificarsi che qualche femmina riesca a fuggire da un allevamento in cattività e riescano a introdursi in casa, è consigliabile chiamare una ditta specializzata nella disinfestazione delle blatte, poiché se non si individua il nido che hanno occupato, è possibile non riuscire a risolvere il problema prima che diventi di dimensioni enormi.

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